Rimasi immediatamente ipnotizzato dalla potenza evocativa di questo luogo: aprire una porta e trovarsi in un’esperienza metafisica e sognante, dove gli echi di un passato arcaico e mitologico si rivelano in un tempo rallentato e tendente all’infinito.
Ombre e luci “furiose” dove il visibile e l’invisibile sono in contatto: un labirinto dove perdersi e ritrovarsi.
Attratto da questo luogo sono tornato molte volte: un esercizio di attesa e conoscenza.
Dopo alcuni anni capii che sarebbe stato il luogo dove avrei girato un cortometraggio…
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